IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE DELLA RTS DI PERUGIA E DI ALTRE RAGIONERIE 

PER l'EQUIPARAZIONE DELL'INDENNITÀ INTERROMPE ANCHE LA PRESCRIZIONE 

.......E PER GLI ALTRI DIPENDENTI DEL MEF?
Perché i colleghi della RTS di Perugia, insieme ai colleghi di altre Ragionerie sono dovuti ricorrere a un'azione legale?
Perché dal 2009, data in cui il D.M. n. 11/2009 ha istituito il Ruolo Unico del personale MEF, non sono mai state prese, per quanto ci risulta, concrete iniziative per eliminare le discrepanze esistenti tra i lavoratori?
Perché dal 2009 non si è ancora provveduto alla completa attuazione del citato D.M. n. 11/2009 in forza del quale si doveva provvedere a eliminare le illegittime disparità di trattamento economico legate all'indennità di amministrazione esistenti tra soggetti appartenenti al medesimo ruolo?
DIECI ANNI DI INERZIA E DI RITARDI SONO VERAMENTE TROPPI E INAMMISSIBILI!
È nota la lotta che questo sindacato sta portando avanti contro il comma 685, considerato fonte di ULTERIORE DISEGUAGLIANZA (e, quindi, di sperequazione) tra i dipendenti del MEF.

Abbiamo chiesto di utilizzare queste risorse per l'equiparazione delle indennità di tutto il personale del MEF, centrale e periferico, nel rispetto dei principi di uguaglianza, di parità di trattamento e non discriminazione.
Più volte abbiamo rappresentato che la reiterazione del D.M. attuativo non ci soddisfa e che, qualora, venga emanato un nuovo D.M., siamo intenzionati ad andare avanti fino all'abrogazione espressa del comma 685, in quanto lo stesso presenta diversi profili d'incostituzionalità (lettera del 20/7/2018 - lettera del 29/8/2018).
A tal riguardo, abbiamo avviato una petizione on line, con raccolta di firme, sul sito change.org che, qualora non lo aveste ancora fatto, vi invitiamo a sottoscrivere, per dimostrare che la contestazione è generale.
Nel frattempo, mentre noi conducevamo quest'opera certosina, non certo per racimolare voti, ma per evidenziare la situazione sperequativa provocata dal comma 685, siamo venuti a conoscenza che i colleghi della Ragioneria Territoriale dello Stato di Perugia e di altre Ragionerie hanno dato delega a uno studio legale di far costituire, presso l'Ispettorato del Lavoro, un collegio per l'esperimento di un tentativo di conciliazione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze (in allegato, l'atto), chiedendo:
- in via principale, il diritto di vedersi equiparare la propria indennità di amministrazione a quella goduta dai colleghi delle Commissioni Tributarie, poiché inseriti nel medesimo Ruolo Unico e di pari inquadramento dal 2009 (data d'istituzione del Ruolo Unico MEF con D.M. n. 11/2009 del 27/3/2009), quindi non solo a vedersi equiparare per il futuro la medesima indennità, ma anche a vedersi riconoscere le relative differenze dall'entrata in vigore del citato D.M. in poi, maggiorate come per legge;
- e, in via subordinata, il conseguente diritto di vedersi risarcire il danno da perdita di chance per tale mancata equiparazione della propria indennità di amministrazione.
Per finire, gli istanti hanno espressamente stigmatizzato l'atteggiamento assunto dall'Amministrazione che, nei fatti ed in più occasioni, anziché ridurre le discriminazioni, le ha ulteriormente accentuate, come nel caso dei commi 685 e 1131 della Legge di bilancio 2018.
Il nostro Coordinamento dell'UGL Funzione Pubblica, di recente istituzione al MEF, nel rammaricarsi di essere venuto a conoscenza di questa iniziativa soltanto in questi giorni, non può che esprimere ammirazione e solidarietà nei confronti di tutti quei colleghi che hanno aderito al Tentativo di conciliazione.
Al momento all'interno del Mef, ravvisiamo una sistematica violazione del principio di parità di trattamento contrattuale e una duplice responsabilità che vede investiti, da una parte, le OO.SS. firmatarie dei contratti collettivi e, dall'altra, l'Amministrazione, poiché responsabile dell'attribuzione dei trattamenti economici accessori. .
Riteniamo che qualcuno dovrà (è doveroso!) rendere conto ai lavoratori di questo lungo ritardo, perpetrato a danno degli stessi, e speriamo che l'Amministrazione non voglia assumersi la responsabilità del danno erariale che dovesse eventualmente derivare dall'esborso ingiustificato degli oneri aggiuntivi (interessi legali, rivalutazione monetaria, spese di lite) che l'Amministrazione stessa sarà tenuta a corrispondere, in caso di soccombenza alle liti, per il ritardato pagamento delle spettanze retributive.
Per quanto sopra, abbiamo già informato, con la lettera con lettera del 24/10/2018che vi alleghiamo, le Autorità amministrative e politiche. 
Cari colleghi, se condannate questo sistema e questo modus operandi, è il momento di agire appoggiando i colleghi di Perugia e delle altre RTS muovendoci anche noi per l'equiparazione dell'indennità di amministrazione all'interno del MEF, sulla base del Ruolo Unico al quale apparteniamo ma anche per impedire che la nostra legittima pretesa si prescriva.
E' bene precisare, infatti, che gli effetti della mediazione saranno soltanto a favore di coloro che hanno proposto l'azione di mediazione e non degli altri.
Per il momento, pur non volendo intraprendere azioni legali, è almeno opportuno diffidare e mettere in mora l'Amministrazione per interrompere, appunto, la prescrizione.
Al riguardo, abbiamo predisposto un duplice schema di diffida ad adempiere e messa in mora per consentirvi di compilarla con la modalità che rinterrerete preferibile: singolarmente o collettivamente, per sede o ufficio.
Provvederemo noi dell' UGL F.P. a raccogliere e trasmettere all'Amministrazione tutti gli atti che ci perverranno entro il 30 novembre 2018 all'indirizzo di posta: perequazione@uglfunzionepubblica.it, senza alcun esborso economico da parte vostra.
Inutile aggiungere che più siamo più la forza delle nostre rivendicazioni potrà avere successo, per cui, su questo tema così importante, che interessa tutti i lavoratori, auspichiamo un confronto unitario con tutte le altre sigle sindacali che leggono per conoscenza.
Un caro saluto a tutti,

Michele Tedone

Coordinatore Nazionale dell'UGL Funzione Pubblica

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